Si razionalizzano i trasporti, con il risultato che i treni deragliano; si razionalizza la scuola pubblica, dimenticando il diritto all’istruzione; si razionalizza la sanità’, dimenticando un altro diritto fondamentale e sacrosanto: quello alla salute.
Perché non ci si venga a dire che un presidio ospedaliero al di la della costiera può garantire alla gente di questa terra il diritto alla sopravvivenza; si pensi a questo proposito ad un infarto cardiaco che ha bisogno di interventi rapidissimi, e si immagini poi la persona infartuata, costretta a percorrere la Divina, che in questo caso diventerebbe infernale, prima di arrivare al presidio ospedaliero che possa accoglierla.
E mi viene in mente a questo proposito, il poeta Premio Nobel Salvatore Quasimodo, che 42 anni fa il 14 giugno del 1968 arrivava a Napoli già morto dopo essersi sentito male proprio ad Amalfi.
Sarebbe stata la stessa cosa se Quasimodo e tanti altri meno noti, parenti amici, ospiti e concittadini avessero trovato lungo la loro odissea il Presidio Ospedaliero di Castiglione?
Riteniamo che le esigenze della popolazione della Costiera non sono sacrificabili alla cosiddetta razionalizzazione che si traduce in tagli sciagurati in ogni settore della vita pubblica.
Ci pare che la cosi’ detta razionalizzazione non sia altro che un’arma usata per distruggere tutto quello che c'è’ ancora di pubblico, quel settore pubblico che dovrebbe garantire e tutelare i diritti costituzionali.
Crediamo, invece, che le esigenze della popolazione della Costiera Amalfitana non sono sacrificabili e la necessaria riorganizzazione non può prescindere da considerazioni legate alla particolare conformazione del territorio e delle vie di comunicazione, ancor meno agibili in alcuni periodi dell’anno, per la congestione del traffico, per gli incendi e per le frane.
La presenza del presidio, inoltre, qualifica l’offerta turistica del territorio, che come tutti sappiamo, vive o dovrebbe vivere di turismo.
L’Ospedale non è solo l’edificio, ma è un team qualificato e addestrato con professionalità adeguate alla particolare realtà territoriale, che non va assolutamente disperso.
Chi di noi , in modo diretto o indiretto non ha toccato con mano la buona qualità dell’assistenza fornita da questi operatori, cui va il nostro plauso e la nostra riconoscenza.
Risulta, per tanto, di vitale importanza il mantenimento presso questa struttura dei servizi di anestesia e rianimazione, di radiologia, di laboratorio di chirurgia d’urgenza e di medicina interna.
A Castiglione si può diagnosticare un addome acuto, un accidente celebro vascolare come pure un infarto cardiaco ed iniziare a trattare queste patologie nella famosa “Golden Hour”.
Si può gestire una insufficienza respiratoria, stabilizzare, per esempio, un paziente traumatizzato, ma anche suturare una banale ferita , far nascere una nuova vita, come recentemente è accaduto, senza ricorrere ad un presidio ospedaliero difficilmente raggiungibile.
Riassumendo in Costiera si può essere curati in maniera appropriata e competente consentendo anche un risparmio per la collettività.
Per tutti questi motivi l’Associazione Politico Culturale “PerMinori - un altro pensiero”, crede nel Presidio Ospedaliero di Castiglione ed è qui per difenderne con forza la sua presenza sul territorio.
Ci crede talmente tanto, che è qui per esortare con un appello accorato tutti i cittadini della Costiera a mobilitarsi per difendere una delle poche strutture funzionanti ed indispensabili per il proprio territorio.
Invita, inoltre, i Sindaci, per legge, primi difensori della salute della nostra comunità a farsi carico delle esigenze dei cittadini e di questo territorio.
Ci auguriamo che essi siano tutti qui stamani a manifestare assieme con noi e chiediamo a chi fosse eventualmente assente di spiegare non a noi a noi, ma ai cittadini tutti della Costiera il motivo per cui ha disertato una cosi’ importante giornata di mobilitazione.
Esortiamo tutti i primi cittadini a fare gruppo per tutelare gli interessi delle comunità che essi rappresentano, e concludiamo affermando che il livello di civiltà di una comunità si misura dall’attenzione che essa presta ai malati, agli anziani, ai bambini, alla difesa di tutti quelli che sono i più deboli.”